Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.
ULTIMI EVENTI
"L'emigrazione da Casalnuovo"
23 Marzo 2024 - Palazzo Salerno Lancellotti Ateneo, via XXV Luglio, 41 - Casalnuovo (NA) - ore 16,30
---------------------------------------------------------------------------------------------
"Intelligenza artificiale e giornalismo: sfide e opportunità"
26 Marzo 2024 - Sindacato Unitario dei Giornalisti - vico Monteleone, 12 - primo Piano - Napoli - ore 15,00
Platone demiurgo del testo e del mondo
ISSN: 2611-3562
Lingua: Italiano, greco antico
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl
Descrizione
Platone demiurgo del testo e del mondo
Sulla poetica dei dialoghi
I dialoghi di Platone sono testi speciali, che non somigliano a nessun altro testo filosofico, perché in essi non troviamo soltanto dottrine, ma troviamo, in atto, la pratica stessa della filosofia, nella quale il lettore è immediatamente, e necessariamente, coinvolto. Il coinvolgimento del lettore nella pratica filosofica è realizzato da Platone attraverso una scrittura drammatica che mette in scena menti a lavoro, umani impegnati a confrontarsi sulla natura di sé stessi e del mondo. Questo volume, costituito da cinque capitoli, è dedicato allo studio del genio letterario di Platone, alla sua grandezza di drammaturgo, ai modi attraverso i quali quella grandezza ha generato nella scrittura una filosofia in scena, in azione, in movimento, in grado di coinvolgere lettori di ogni età della storia. L’ultimo capitolo individua nella Poetica di Aristotele il primo documento di una lettura dei Dialoghi come opere drammatiche e mostra le implicazioni dell’ardita interpretazione di Aristotele, che considera mimetiche opere nelle quali si condanna la mimesis. Platone, infatti, come è noto, aveva a lungo polemizzato con le opere drammatiche, precisamente perché mimetiche. Il volume mostra allora come Aristotele, sottolineando della mimesis poetica quegli aspetti cognitivi positivi che possono essere analizzati proprio guardando ai Dialoghi, costruisca su di essi, e sull’intera questione poetica, un nuovo sguardo: i testi platonici appaiono come il primo laboratorio filosofico della storia dell’Occidente e la Poetica come il testo che insegna a muoversi in questo laboratorio.
Autore