Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.
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Il platonismo di Ermia di Alessandria
ISSN: 2611-3562
Lingua: Italiano, greco antico
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl
Descrizione
Il platonismo di Ermia di Alessandria
Protagonisti del volume sono Ermia di Alessandria, professore di filosofia platonica nell’Alessandria d’Età Tardoantica (V d.C.), e il suo Commento al Fedro di Platone, vestigia antica sopravvissuta a testimonianza della fortuna del dialogo platonico nell’Antichità.
Affrontando il Commento sia da una prospettiva storica sia da una prospettiva schiettamente filosofica, il volume ospita, innanzitutto, uno studio del contesto religioso e intellettuale dell’Alessandria tardoantica e argomenta a favore della paternità del Commento a Ermia di Alessandria, contro la vulgata per cui l’opera sarebbe da attribuire a Siriano, maestro di Ermia. Soprattutto, però, queste pagine sono dedicate all’analisi e all’apprezzamento critico del metodo filosofico elaborato e messo a frutto in Età Tardoantica da quei filosofi che del divino Platone si ritenevano umili esegeti e che si è soliti oggi indicare col nome di Neoplatonici. Dalla teurgia alla dottrina dell’anima, dalla fisica alla mitologia, dalla retorica all’esegesi, il volume rappresenta un’immersione nella poikilía del Platonismo più tardo, di cui ricostruisce efficacemente i motivi e le origini. All’interno del volume, poi, campeggia solenne la figura di Socrate, che, ammantato di un’aura sacrale, è protagonista indiscusso del Commento. Fedele all’insegnamento del divino Giamblico, Ermia offre al lettore un’immagine insolita del maestro di Platone, presentato alla stregua di Pitagora e investito di una missione soteriologica nei confronti di chi, come il giovane Fedro, inutilmente s’attarda nella dimensione sensibile. Il volume, che si rivolge tanto a un pubblico di specialisti che di non specialisti – per favorire l’intendimento dei quali è stata adottata la translitterazione fonetica del greco –, mette, dunque, in piena luce come, a mezzo di una minuziosa esegesi lemmatica del testo, un professore di filosofia come Ermia sia riuscito a forgiare un sistema filosofico, dai caratteri profondamente religiosi, che fosse insieme complesso e compiuto, altro dal dettato della lettera platonica e, però, a esso sempre, doverosamente e devotamente, riconducibile.
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