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Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.

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Nuove letture per Matilde Serao - Atti


ISBN : 978 88 32193 24 4
ISSN :
Lingua : Italiano
Editore : Paolo Loffredo Editore Srl
Prezzo di vendita23,50 €
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Nuove letture per Matilde Serao - Atti

In questo volume si torna a riflettere, attraverso approcci non convenzionali, sulla complessità letteraria e linguistica dell’opera di Matilde Serao. Nel corso degli anni hanno prestato attenzione alla scrittrice molti studiosi di letteratura, in Italia e in Francia, e di storia della lingua italiana, a cui si sono affiancati storici del costume e del giornalismo e studiosi delle questioni di genere. Ma queste Nuove letture dimostrano che l’opera seraiana può ancora riservare sorprese: ne sono infatti emersi aspetti a tutt’oggi poco indagati e anche testi inediti o poco noti. Puntando sulla varietà interdisciplinare dei contributi, si sono utilmente sperimentate nuove prospettive d’analisi, si sono rivalutati criticamente nuclei tematici e modalità stilistiche, è stata messa in risalto una figura di scrittrice e d’intellettuale d’indubbia modernità sulla scena letteraria otto-novecentesca, anche nel confronto con le esperienze di altri autori e di altri Paesi. I contributi sono aggregati in quattro sezioni tematiche. In La poligrafa si presenta un ritratto della Serao attraverso le lettere (inedite) alla figlia, si prosegue dando rilievo ai suoi interventi sull’arte figurativa e alla sua poco nota scrittura per il cinema, si propone infine una lettura linguistica della celebre rubrica dei Mosconi per il «Corriere di Napoli». In Vie: Napoli e l’Europa i luoghi fisici della città descritti nelle pagine seraiane sono ripercorsi, anche per tracce linguistiche, nella prospettiva delle vicende dolorose, e dense di sintomi epocali, di una bambina e di una suora ai margini della modernità. Negli altri contributi s’interroga il rapporto fra le rotte creative della Serao e quelle di altri autori, in Europa e a Napoli: Balzac e Flaubert che, venuti prima di lei, poterono esserle modelli; Rea e La Capria che, venuti dopo, non poterono non fare i conti con la sua opera. Nella sezione Le tecniche e le poetiche uno studioso autorevole e tre giovani interpreti valorosi si cimentano in analisi accurate di testi narrativi seraiani condotte, questa volta, con gli strumenti della narralogia più aggiornata. Emerge la varietà e la duttilità di un laboratorio che seppe misurarsi con le innovazioni più fertili, sull’orizzonte europeo di fine secolo, della tecnica narrativa, riuscendo a soluzioni formali talora incerte e provvisorie ma comunque d’indubbia efficacia e originalità. Per finire, I luoghi della fede sono l’occasione per una duplice lettura, in chiave letteraria e linguistica, di Nel paese di Gesù e includono la preziosa attestazione della conversione al cattolicesimo dell’ortodossa Serao.

Autore

Giovanni Maffei insegna Letteratura italiana e Letteratura italiana contemporanea nell’Università «Federico II» di Napoli, dove negli anni passati ha insegnato anche Storia della critica e Teoria della letteratura. Si è occupato di narrativa italiana ed europea tra Otto e Novecento, di scritture umoristiche, di poetiche del realismo. Attualmente nutre un forte interesse per le teorie narratologiche fiorite negli ultimi decenni in Francia, Germania, Gran Bretagna, Stati Uniti, e l’ambizione di coniugare gli strumenti d’analisi che esse forniscono con le nostre tradizioni interpretative, per un’intelligenza maggiore dei decorsi dell’arte narrativa negli ultimi due secoli nel nostro Paese. Ha curato due edizioni corredate di ampio commento: Vittorio Pica, Lettere a Federico De Roberto (Biblioteca della Fondazione Verga, 1996); Giovanni Rajberti, L’arte di convitare (Salerno Editrice, 2001). I suoi volumi più recenti sono: Nievo (Salerno Editrice, 2012), Le apocalissi difficili. De Roberto, Vittorini, Pomilio, Frasca (Salerno Editrice, 2017), La passione del metodo. Le teorie, le poetiche e le narrazioni di Federico De Roberto (Franco Cesati Editore, 2017).

Patricia Bianchi, professoressa ordinaria di Storia della lingua italiana nell’Università di Napoli Federico II, ha pubblicato studi sulla storia linguistica napoletana e campana tra Otto e Novecento con il recupero di testi inediti o poco noti, da Basilio Puoti al lessicografo Gaetano Valeriani a De Sanctis a D’Ovidio. Si è interessata di testi teatrali novecenteschi, da Giuseppe Patroni Griffi a Annibale Ruccello sino alla Nuova Drammaturgia. Di Eduardo De Filippo ha pubblicato due copioni giovanili; ha studiato anche il linguaggio del comico, sia nella tradizione teatrale napoletana da Petito e Scarpetta sino a Peppino De Filippo, sia nei film di Totò e di Massimo Troisi. Si è occupata di autori come Vittorio Imbriani, Giovanni Verga, Francesco Mastriani, Salvatore Di Giacomo, Roberto Bracco, Ferdinando Russo; ha recentemente pubblicato un carteggio inedito di Di Giacomo con il pittore toscano Balestrieri (Salvatore Di Giacomo. Lettere a Lionello Balestrieri, Salerno Editrice, 2018). In più saggi si è occupata della Serao, di cui ha pubblicato, con commento


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