Anteprima Libro
Nel profondo dell'anima
Con questo libro di poesie l’Autrice continua la sua esplorazione nell’animo di ciascuno di noi e nelle pieghe della vita sociale, privilegiando i sentimenti e i temi intimistici. Nel segno di una continuità contenutistica propone altre sessantadue poesie ricche di spunti incisivi e di risonanze interiori, dove la nota esistenziale non soverchia l’abbandono lirico e l’evento del giorno convive in armonia con dati di più consolidata storicità. Anche qui, come in altre sillogi, il registro stilistico si articola su più livelli entro i quali si realizza la capacità creativa dell'autrice, ma appaiono tutti caratterizzati da un linguaggio fitto e piano, scorrevole e scandito, diretto e discreto. L’Autrice tesse la consueta rete di parole nelle cui maglie strette si finisce impigliati senza peraltro sentirsi costretti ma, al contrario, con la sensazione di essere guidati nel mondo parallelo delle nostre emozioni.
I suoi versi sono sempre brevi, scattanti, segmentati in una unità espressibile originale ed efficace e ciò conferisce spesso alle sue composizioni l’assertività epigrammatica, dove assumono il tono della denuncia, della partecipazione, dell'invito alla riflessione e all’azione. È come se dicesse: “Questo è successo a me, ma è un evento nel quale potresti incorrere anche tu, se non ti si è già presentato. Mettiamo a confronto le storie, le sensazioni, affratelliamoci nella nostra finitezza umana per valorizzare i tesori della scintilla divina che è in ciascuno di noi”.
Autore
Emilia Menini (Napoli 12-11-1939) appartiene ad una famiglia di alti Ufficiali. Il padre, Mario Menini, ammiraglio della Marina da Guerra, ha comandato per quaranta anni, di cui dieci trascorsi nei sottomarini. Conte di ramo cadetto era imparentato con la migliore nobiltà di Torino, sua città natale. Il nonno Davide Menini, Colonnello degli Alpini, è un eroe della Battaglia di Adua del 1896 (Medaglia d’oro). Lasciò la sua vita sul campo ad appena trentacinque anni e di lui parlano ancora i libri di Storia. Il nonno materno, Antonio Lirer, ed uno zio materno, Raffaele Lirer, sono stati Ufficiali della Marina da Guerra. Due fratelli, Davide e Giovanni Menini, sono rispettivamente Generale di Fanteria e Colonnello del Genio. Vivendo in un ambiente così radicalmente militare ne ha ricevuto un’educazione ferrea e la consuetudine all’obbedienza senza possibilità di obiezioni, ma ne ha anche ereditato l’immenso amore per la propria patria, il rispetto verso i superiori, la ricerca delle verità fondamentali della vita ed infine pochi ma fermi valori morali. I genitori le hanno trasmesso l’amore per la musica classica e fin da piccola ha frequentato le sale dei concerti. È così che è nato l’interesse per il violino, ma le è stato imposto lo studio del pianoforte, strumento che non ha più toccato dopo il diploma (decisione che appare piuttosto significativa). La sua unica vera grande passione è stata la danza classica per la quale era molto portata per natura; ma, dopo lunghi anni di studio, quando già vedeva profilarsi un futuro brillante, le è stato imposto di lasciarla in quanto gli allenamenti non erano conciliabili con gli studi già impegnativi del ginnasio. Ha frequentato il Liceo Classico Sannazaro e, dopo la licenza, ha acquisito anche (com’era d’uso allora) l’abilitazione magistrale presso la Scuola Mazzini. Infine si è laureata in Lettere Antiche col massimo dei voti e la lode, e si è dedicata all’insegnamento di materie letterarie fino al 2007, anno del pensionamento.