Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.
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Telling tales in Shakespeare’s drama
ISBN 978 88 32193 92 3
Lingua: Inglese
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl
Descrizione
Telling tales in Shakespeare’s drama
Il presente volume si propone di analizzare quantitativamente e qualitativamente le strategie pragmatiche dell'inganno verbale all'interno di “Tutto è bene quel che finisce bene” e “Misura per misura”, contribuendo sia alle discussioni letterarie che linguistiche sul fenomeno dell'inganno interpersonale. Il primo capitolo introduce le basi teoriche della pragmatica storica e della pragmastilistica, contestualizzando il fenomeno della menzogna nella prima età moderna. Il secondo capitolo delinea la metodologia originaria utilizzata per condurre l'analisi testuale presentata nel terzo capitolo.
La scelta di mentire ha a che fare con l'uso del linguaggio e la costruzione del significato; è una questione fondamentalmente pragmatica. Tuttavia, la falsità nella comunicazione interpersonale solleva una serie di spinose questioni teoriche all'interno dell'attuale quadro pragmatico. Questo volume delinea un approccio innovativo alla teoria della menzogna: la scelta di un personaggio di mentire apertamente o di “semplicemente fuorviare” può essere vista da una prospettiva pragmatica come una distinzione tra ciò che si dice e ciò che si intende, ma anche come una scelta strategica tra andare nel registro o rimanere fuori registro. Questa riappropriazione della terminologia della gentilezza di Brown e Levinson (1978; 1987) non è puramente a fini tassonomici, ma ha ramificazioni teoriche di vasta portata che consentono una distinzione praticabile tra due forme di falsità nascosta.
Quantificando e classificando le strategie di inganno verbale secondo questi parametri pragmatici, l'autore indaga le forme e le funzioni della menzogna nelle prime commedie problematiche moderne. I dati quantitativi servono a guidare l'analisi qualitativa pragma-stilistica degli estratti salienti delle opere teatrali. Esempi pertinenti di menzogna interpersonale vengono analizzati secondo le loro strategie e strutture conversazionali e narratologiche al fine di comprendere meglio il loro contributo ai processi di caratterizzazione. Le diverse strategie e le divergenti conseguenze dell'inganno dei personaggi vengono esplorate in relazione alle questioni centrali di entrambe le commedie problematiche..