Mercanti e civiltà mercantile nel Decameron
ISSN 2283 - 4281
Lingua: Italiano
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl
Descrizione
Mercanti e civiltà mercantile nel Decameron
I mercanti, interpretati in passato come gli alfieri di un’“epopea”, non sono certo elogiati nel Decameron; tuttavia, nella raccolta novellistica i ceti intermedi non sembrano nemmeno oggetto pregiudiziale di biasimo. I mercanti offrono l’occasione (letteraria, retorica e antropologica) di narrare il mondo nella sua incommensurabile estensione di vizi e di virtù, di scelte concrete e di slanci potenziali. Le storie dei mercanti estendono così la stratigrafia sociale del Decameron e introducono diverse riflessioni culturali. Pertanto, il libro raccoglie le novelle mercantili in quattro capitoli, incentrati sui rapporti interpersonali e sull’amicizia (I, 1-3); sul desiderio di riconoscimento e di affermazione personale (I, 8; IV, 8; VII, 7-8); sull’amore (II, 7; IV, 2-3; IV, 5; VII, 5 e VIII, 1); sulla Fortuna (II, 2-5 e 9; VIII, 10). È indubbio che Boccaccio segni uno scarto evidente rispetto alle opere precedenti: se i mercanti nella produzione mediolatina e nel Novellino sono descritti in quanto portatori di limiti atavici e caricaturali, nel Decameron diventano protagonisti memorabili e degni di considerazione a prescindere dai gesti compiuti e dalla mentalità di cui sono portatori.
Boccaccio non evoca certe figure per assolvere una funzione didascalica, moralistica o esemplare, bensì sfrutta tutte le potenzialità dei mercanti, tanto da offrire un ritratto ambiguo e complesso della loro civiltà.
La lettura delle novelle, che privilegia l’analisi intertestuale e stilistica, si avvale altresì dei codici postillati da Boccaccio, dei trattati e delle memorie medievali dei mercanti (Paolo da Certaldo, Pegolotti, Cotrugli, Lenzi, le anonime Ragioni di mercatura) per misurare la distanza che corre tra la trasposizione letteraria e la realtà storica.
Autore
Matteo Bosisio ha conseguito il Dottorato in “Storia della lingua e letteratura italiana” (ciclo XXVII) presso l’Università degli Studi di Milano. Ha al suo attivo il volume Verità, amore, responsabilità. Le figure femminili ne «Il Re Torrismondo» (Leonforte, 2017) e l’antologia Il teatro delle corti padane: 1478-1508 (Milano 2019).