Lingue tecniche e retorica dei generi letterari nelle Eclogae di G. Pontano
ISSN 2611-2795
Lingua: Latino, Italiano
Editore: Paolo Loffredo Iniziative Editoriali Srl
Descrizione
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Recensione da Bollettino di studi Latini
Recensione da ATHENAEUM - Università di Pavia
Lingue tecniche e retorica dei generi letterari nelle Eclogae di G. Pontano
Nella vasta produzione dell’umanista Giovanni Pontano la raccolta di componimenti intitolati “Eclogae” ha rappresentato a lungo un versante ritenuto marginale; la veste vagamente bucolica delle ecloghe che la compongono ha fatto spesso pensare a un omaggio alla bucolica letterariamente poco impegnato; d’altra parte, l’eterogeneità contenutistica e l’intreccio di generi che si riscontrano in tutta la raccolta hanno arrecato non poche difficoltà a livello interpretativo. Opera ibrida e sperimentale, le Eclogae, con i loro molteplici messaggi ideologici, politici e poetologici, abbracciano l’intera parabola biografica e letteraria dell’autore e ne rispecchiano caratteristiche e fasi. Accanto alla testimonianza dei momenti cruciali dell’epoca di cui il Pontano è protagonista – dall’esaltazione della grandezza aragonese nei cortei della Lepidina alla disperazione per un mondo e uno splendore perduti nei canti di dolore del pastore Meliseo nell’Acon – fra i versi della raccolta si dischiude anche il mondo più intimo del poeta, fatto di affetti familiari, di amicizie accademiche, di una vita quotidiana colta sempre con grande vividezza: il dramma della morte dell’amata Adriana pianta nel Meliseus, il ricordo di un sodale scomparso nel Maeon, il passaggio di consegne all’allievo prediletto nella Coryle, il vivace e tenero dialogo familiare del Quinquennius. L’ecloga pontaniana si apre così a innumerevoli suggestioni letterarie e biografiche, accoglie e rielabora al suo interno tradizioni antiche, chiamandole a modellare in modo originale e raffinato il nuovo orizzonte poetico disegnato dall’umanista. Allo stesso modo, questo fortunato esperimento letterario si avvale di una lingua coltissima che attinge a piene mani ai testi del passato, ma che si impone nel suo carattere innovativo e nella sua natura dinamica e plastica.
Tutti i componimenti della raccolta presentano una tale stratificazione di contenuti retoricamente elaborati che la loro lettura si snoda necessariamente su diversi livelli interpretativi; il presente volume nasce dalla volontà di restituire a quest’opera un’interpretazione esaustiva, che tenga conto tanto dei suoi peculiari aspetti linguistico-letterari quanto della sua dimensione storica e della sua importanza nel panorama culturale e politico dell’epoca, di cui costituisce una raffinatissima espressione.
Autore
Carmela Vera Tufano, nata ad Avellino nel 1983, ha conseguito la laurea specialistica in Filologia, Letterature e Civiltà del Mondo Antico nel 2007 presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II, con una tesi in Letteratura Latina Medioevale e Umanistica sulla ricezione della tradizione bucolica nelle Eclogae dell’umanista Giovanni Pontano; dal 2008 al 2011 ha condotto un dottorato di ricerca in co-tutela fra l’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Eberhard Karls Universität di Tübingen con una tesi sulle Eclogae di Giovanni Pontano. Dal 2012 al 2013, come vincitrice di un Assegno di Ricerca, ha svolto attività di ricerca per un anno presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli; nel 2014, come vincitrice di una borsa di studio, ha condotto un soggiorno di ricerca presso l’Università di Amburgo. Attualmente insegna Materie Letterarie nelle Scuole Secondarie. Ha pubblicato saggi scientifici relativi alla poesia di G. Pontano e G. Altilio.