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Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.

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L’ombra lunga di Terenzio


ISBN: 978 88 99306 01 4
ISSN: 2611-1411
Lingua: Latino, Italiano
Editore: Paolo Loffredo Iniziative Editoriali Srl
Prezzo di vendita14,50 €
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L’ombra lunga di Terenzio

Varie sono le tracce che un autore può lasciare a livello espressivo, tematico o ideologico; in opere dello stesso genere o di altro, della medesima lingua o non, dell’identico o diverso mezzo di comunicazione, nonché delle età vicine o lontane alla sua. La ricerca di quelle tracce può condurre ad una più approfondita conoscenza dell’autore più antico o di alcuni tratti della sua produzione: infatti quasi sempre i seguaci e gli imitatori sono a loro volta altri artisti che hanno ‘visto’ l’opera con occhi particolari, e di elementi di quella hanno poi offerto una peculiare interpretazione. Anche se non sembra al momento plausibile che le tracce del Fortleben terenziano possano tutte contribuire ad una conoscenza dell’arte del commediografo latino più approfondita di quella finora raggiunta, le testimonianze potrebbero comunque svolgere una ruolo di conferma, oltre che contribuire alla ricostruzione della storia della fortuna di Terenzio nelle varie età. Se nelle età più vicine a Terenzio il tasso del suo successo trova una sua ragione in una realtà ancora saldamente legata al passato, in quelle successive questo fattore tende sempre più ad avere un’incidenza minore in quanto progressivamente soppiantato prima dal livello e dal tipo di cultura della singola epoca e dal suo grado di apertura nei confronti della produzione del passato, e poi dalla sensibilità del singolo nei confronti del mondo antico. La probabilità di rinvenire coincidenze a livello espressivo con il testo di Terenzio va via via scemando a vantaggio dell’eventualità di rinvenire corrispondenze a livello tematico e ideologico, nonché concordanze di posizione nei confronti della tradizione in materia, e di come rapportarsi d’altra parte con la propria realtà. E tutto questo in una dilatazione del campo di indagine: dal terreno della rappresentazione teatrale si passa a quello dei generi più vicini o che si concretizzano in forme più moderne di comunicazione.

 Autore

Giovanni Cupaiuolo, Professore ordinario di Letteratura latina al Dipartimento di Civiltà antiche e moderne dell’Università di Messina, si è interessato al teatro di Terenzio (Bibliografia terenziana, 1470-1983, Napoli 1984; Terenzio: teatro e società, Napoli 1991; Supplementum Terentianum, 1992; II Supplementum Terentianum, 2006), prendendo in considerazione pure la fortuna (La memoria del teatro nella tarda antichità latina, 2012) e la tarda esegesi (ed. crit., con trad. e comm., del de fabula di Evanzio, Napoli 1979, II ediz. 1992). Una particolare attenzione ha dedicato poi alla letteratura latina dell’epoca imperiale (Introduzione al de ira di Seneca, Napoli 1975; La cultura degli imperatori, 2003) e alla multiforme produzione della tarda antichità, analizzando periodi letterari (Crisi istituzionale e cultura della periferia. Roma e la provincia nel III secolo, Napoli 1995; Cultura e letteratura dell’Italia tardo-antica, 1999), autori (Nemesiano, Eclogae, Napoli 1997) e singoli componimenti (Un locus vergilianus nell’Anthologia Latina, 1976; ed. crit., con trad. e comm., del de rosis nascentibus, Roma 1984, II ediz. 1992; Note ai Miracula Christi: A.L. 879 R, 1989; Modestino, Anthologia Latina 267 S.B., 1991). Questa attenzione per il poco noto l’ha portato a studiare alcune forme della protesta popolare nella società romana (Tra poesia e politica. Le pasquinate nell’antica Roma, Napoli 1993).


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