Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.
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"Intelligenza artificiale e giornalismo: sfide e opportunità"
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Genealogia dell'Alterità
ISSN: 2611 - 1349
Lingua: Italiano
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl
Descrizione
Genealogia dell'Alterità
La diffusione di immagini di corpi neri nel discorso visuale del Portogallo coloniale dimostra come la razzializzazione dei corpi degli abitanti delle ex colonie fosse un importante strumento dell’egemonia coloniale. Fotografie, manifesti di propaganda, cartoline, illustrazioni di giornali e documentari, in cui si traduce la pratica dell’uomo bianco di fotografare, filmare e immortalare il corpo colonizzato, sono la testimonianza di un’estetica costruita su uno sguardo di dominazione le cui implicazioni sono presenti ancora oggi nelle eredità e nelle produzioni di sguardi. Si tratta certamente di un tema dibattuto e analizzato nel campo della finzione, ma con un’analisi ancora poco consolidata nel campo documentaristico. Pertanto il presente lavoro si concentra sullo studio delle rappresentazioni del soggetto colonizzato attraverso l’analisi di documentari cinematografici portoghesi, di tematica coloniale, realizzati tra il 1926 e il 1950, durante la dittatura dell’Estado Novo.
Le analisi tengono conto non solo delle narrazioni ma anche dei dispositivi di conservazione. Da questi archivi emergono temi come la propaganda coloniale, la ricostruzione in immagini della razza al lavoro, le ispezioni perpetuate agli abitanti neri delle ex colonie, la subalternità del soggetto femminile. Qui, sebbene la narrazione dominante sia orientata all’annientamento dell’abitante delle colonie, ritroviamo tra le immagini soggetti che provano, in vario modo, a sottrarsi e a resistere alle narrazioni che su di essi ha prodotto la filmografia coloniale portoghese.