Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.
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Food television discourse
ISBN 978-88-32193-90-9
Lingua: Inglese
Editore: Paolo Loffredo Editore Srl
Descrizione
Food television discourse - A cross-cultural diachronic approach
Questo studio nasce inizialmente dall'interesse generale dell'autore per il cibo, percepito come aspetto della società profondamente radicato e legato alla cultura e quindi una potenziale "cultura bump " nella comunicazione interculturale e nelle pratiche di traduzione. La società sta subendo cambiamenti drammatici nel campo della nutrizione e della cucina, come rispecchiato nell'ampia copertura di argomenti alimentari nei media.
Spinto dai forti cambiamenti economici e sociali, che si sono verificati in Europa dagli anni '50 in poi, il ruolo del cibo e delle pratiche legate al cibo a poco a poco si sono liberate dalla loro funzione di mero sostentamento, ed hanno assunto tante nuove dimensioni, tanto che il consumo di cibo ha acquisito la proporzione tra un movimento culturale e una tendenza della moda. Ciò è ancora di più sorprendentemente in un paese come la Gran Bretagna, dove il cittadino medio aveva un tempo poco interesse per il cibo e per un'alimentazione sana, ma ora è apparentemente una nazione di “cibo esperti” (Chiaro 2008; 2012). Gli chef hanno raggiunto la popolarità delle superstar, come forse solo cantanti e attori pop avevano fatto in passato. Questo può essere facilmente spiegato se accettiamo che nel nuovo millennio il cibo è diventato uno stile di vita e oggi la Gran Bretagna è ancora uno dei maggiori esportatori di chef famosi della televisione.
Inoltre, grazie ai grandi progressi tecnologici, i consumatori televisivi di oggi hanno una scelta senza precedenti in termini di contenuti televisivi a cui possono accedere.
Il pubblico può decidere quando e con quale modalità guardare i loro contenuti TV preferiti. Gli spettatori TV possono utilizzare le piattaforme dei social media per commentare, condividere o persino produrre contenuti multimediali.
Questo libro indaga la televisione del cibo guardando le intersezioni tra lingua, cultura e televisione nel tempo e in una prospettiva interculturale. Affrontando l'evoluzione diacronica della televisione prevalentemente britannica e italiana dei programmi di cucina, dai primi tempi della televisione ai cosiddetti 'anni zero' (anni 2000) e fino ai giorni nostri, si cerca di dimostrare che non è un caso che la Gran Bretagna sia da tempo uno dei più forti esportatori del discorso televisivo sul cibo e che l'Italia ha assorbito e integrato nel suo sistema televisivo molti dei programmi e dei formati della cucina anglofona.
Questo volume fornisce una guida alle caratteristiche, alla lingua e alle questioni culturali coinvolti in programmi televisivi legati al cibo e guarda alla loro diacronica evoluzione in connessione con l'evoluzione tecnologica e industriale dei media. Si spera che i suggerimenti forniti si rivolgano a un vasto pubblico di studiosi e laureati nei campi della linguistica, dei media e degli studi sul cibo, nonché la traduzione dello schermo e consentire loro di guardare cosa sono considerati prodotti senza pretese, ma che in realtà sono complessi, multistrato, sfaccettate “porte culturali”.