Fedone, o dell’anima – Dramma etico in tre atti
ISSN: 2611-3562
Lingua: Italiano, Greco
Editore: Paolo Loffredo Iniziative Editoriali Srl
Descrizione
Fedone, o dell’anima. Dramma etico in tre atti
Nel Fedone si tratta dell’anima, delle idee, della morte, dell’immortalità, della filosofia. Eppure sarebbe sbagliato leggere il dialogo come un trattato filosofico su questi temi: non viene detto cos’è l’anima, cosa sono le idee, della morte vengono dati almeno tre significati, le prove sull’immortalità dell’anima sono piene di incongruenze, se non di veri e propri errori logici. Eppure il dialogo è stato letto per secoli come il testo principale della “metafisica” platonica, un testo che, con la sua svalutazione del corporeo e della sensibilità, apriva ad orizzonti di elevazione spirituale se non di un vero e proprio misticismo. Ma se proviamo a leggere il dialogo non come un trattato di filosofia, bensì come un’opera teatrale, curata in ogni minimo particolare e con grande attenzione agli effetti “scenici” degli interventi dei vari interlocutori, compresi quelli dei due attori che sulla scena stanno raccontando e commentando “quel che si disse e si fece” in quel giorno particolare, il giorno della morte di Socrate, ci troveremo di fronte ad un grandioso affresco della filosofia platonica. Perché Platone, raccontando e rappresentando quel che si disse e si fece il giorno della morte di Socrate, nella sua cella, quando l’angoscia e la commozione aleggiavano su tutti i presenti, ci offre un vivissimo quadro di quel che è, che dovrebbe essere, la vita filosofica. È proprio questo infatti che Platone mette in scena: personaggi che discutono di filosofia, di quella che per loro è filosofia. E ne discutono con tutta la complessità dei sentimenti che a volta a volta provano: piacere e dolore, pianti, sorrisi e risate, lamenti, commozione, ragionamenti, speranze. In quell’ultimo giorno nella cella di Socrate si rappresenta in sintesi tutta la vita di quegli uomini. E si rappresenta anche il senso di quel che fa parte inevitabilmente della vita, la morte, la propria morte: di fronte alla morte, Socrate, il filosofo, al di là di quelli che possono essere timori e speranze, suoi o degli altri, non fa che riaffermare il senso di una vita vissuta con moderazione e giustizia e coraggio e libertà e verità.
Autore
Giovanni Casertano è stato professore ordinario di Storia della Filosofia Antica nell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”. È Dottore Honoris causa dell’Universidade de Brasília, e Enseignant-chercheur, Professeur des Universités de l’«Unité de Recherche Institut d’histoire de la philosophie» de l’Université de Provence (Aix-Marseille). Si è occupato principalmente dei Presocratici e di Platone ed ha al suo attivo circa 300 pubblicazioni. Tra i suoi ultimi libri: Parmenide il metodo la scienza l’esperienza (1989), L’eterna malattia del discorso. Quattro studi su Platone (1991), Il nome della cosa. Linguaggio e realtà negli ultimi dialoghi di Platone (1996), La nascita della filosofia vista dai Greci (2007), Paradigmi della verità in Platone (2007), I Presocratici (2009), O prazer, a morte e o amor nas doutrinas dos Pré-socráticos (2012), Da Parmenide di Elea al Parmenide di Platone (2015), Una introduzione alla Repubblica di Platone (2015).