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Paolo Loffredo, sesta generazione di una numerosa famiglia di editori e librai impegnata dalla fine dell'Ottocento nella produzione e diffusione di libri, nel 2012 crea la nuova sigla editoriale Paolo Loffredo Editore. La sede storica è stata fino agli anni '80 nel cuore del centro storico di Napoli in via San Biagio dei Librai, Decumano inferiore e nota anche con il nome di SpaccaNapoli. Giuseppe Loffredo decide poi a inizio Novecento di affiancare alla vendita dei libri la produzione editoriale, che si afferma definitivamente nel secondo dopoguerra con la pubblicazione di manuali per l’Università e per la Scuola che riescono ad imporsi presto in tutta Italia.

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Elegia “lieta”, elegia “triste”: poesia dell’esclusione


ISBN: 978 88 99306 29 8
ISSN:
Lingua: Italiano, Latino
Editore: Paolo Loffredo Iniziative Editoriali Srl
Prezzo di vendita15,00 €
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Anteprima Libro

Elegia “lieta”, elegia “triste”: poesia dell’esclusione

La prima parte è un’incursione nell’elegia latina augustea, con analisi di isolati specimina testuali di un’esperienza letteraria dai risvolti psicologici ed esistenziali irripetibili; su di essa si condensa il contemporaneo spirito critico che sviluppa tematiche metaletterarie di altissimo rilievo; la strategia rivoluzionaria ovidiana ne avrebbe addirittura provocato snaturamenti. Nella seconda, manifesto della contestazione, arguto decostruzionismo di una ufficialità falsa e codina, si avverte l’eterno trasgressivismo: con questi slogans si potrebbe dare un titolo coordinante alla poesia ovidiana tout court, all’ultima produzione esilica in particolare, che appare sempre più sfida perenne, e perennemente maliziosa, contro le ipocrisie di un regime che in cambio di una ritrovata pace, agognatissima, ubriaca le coscienze. Il poeta elegiaco prima, epico sui generis poi, glorificatore dei fasti di Roma ancora dopo, a quale format poetico poteva aderire, intenzionato com’era a non abbandonare la poesia? Poteva un uomo dell’arguzia e degli ideali libertari di Ovidio cedere ad una poesia cortigianamente paludata resistendo alle istanze di ironia che caratterizza la sua personalità e la sua sfera di pensiero? Ebbene, il poeta relegato per un edic-tum imperiale sceglie di dare una continuità, sia pur discontinua, proprio a quella poesia, condannata come forma della nequitia; il genere elegiaco torna al centro dell’ispirazione in una sorta di Ringkomposition; la novità è nella restituzione del patrimonio lessicografico alla sua originaria destinazione, sottratto, in parte, a sua volta, alla funzionalizzazione operata dagli autori dei molles elegi.

Autore

Crescenzo Formicola già professore di Letteratura latina nel Dip.to di Studi Umanistici della “Federico II” di Napoli. Ha pubblicato numerosi saggi su Catullo, Cicerone, Virgilio, Orazio, Tibullo, Properzio, Ovidio, Tacito, Claudiano, Sidonio Apollinare. È autore di vari volumi su Virgilio, di cui ha prodotto una traduzione integrale delle Georgiche. Ha curato l’edizione critica con trad., comm. e Concordantia del Cynegeticon di Grattio (2 voll., Pàtron, Bologna 1988; del 1995 gli Studi sull’esametro di Grattio, Loffredo, Napoli) e del PervigiliumVeneris (Loffredo, Napoli 2005); ha pubblicato testo, traduzione e commento del IV libro degli Annales di Tacito (Loffredo, Napoli 2013). Nel 2016 ha assunto la direzione della rivista “Vichiana”, rassegna di studi storici e filologici.


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